Tecnologia e Innovazione

Nasce in Emilia-Romagna un consorzio per l’intelligenza artificiale etica

Università e aziende si uniscono per promuovere un utilizzo responsabile dell’IA nel settore sanitario e amministrativo.

Pubblicato il: 03 August 2025

A cura di Marco Gualtieri

Nasce in Emilia-Romagna un consorzio per l’intelligenza artificiale etica

In Emilia-Romagna è nato un consorzio dedicato all’intelligenza artificiale etica, una rete composta da università, centri di ricerca, imprese tecnologiche e istituzioni pubbliche. L’obiettivo è sviluppare applicazioni AI trasparenti, sicure e rispettose dei diritti umani, in particolare nei settori sanitario e amministrativo.

Il progetto, battezzato 'EticaAI', vede la partecipazione dell’Università di Bologna, del Politecnico di Milano (per la sede di Piacenza) e di numerose startup locali. Le attività principali si concentrano sulla certificazione algoritmica, la trasparenza dei dati e la lotta contro i bias discriminatori nei sistemi di decisione automatica.

“Non basta parlare di innovazione, serve responsabilità,” afferma la professoressa Chiara Orsini, coordinatrice scientifica del consorzio. “L’intelligenza artificiale deve essere al servizio delle persone, soprattutto quando si tratta di salute, accesso ai servizi o giustizia amministrativa.”

Tra i primi progetti finanziati, c’è la creazione di una piattaforma AI per il triage ospedaliero, capace di suggerire priorità ai medici in pronto soccorso senza interferire con il giudizio clinico. Il sistema sarà sperimentato in tre ospedali pubblici della regione, sotto monitoraggio etico costante.

Altro fronte di sviluppo è quello amministrativo: un assistente virtuale sarà integrato nei siti web di comuni e province per guidare i cittadini nella compilazione di moduli e richieste, adattandosi al linguaggio e alle esigenze dell’utente senza profilazione commerciale.

Il consorzio EticaAI prevede anche un osservatorio permanente sull’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, con l’obiettivo di produrre linee guida che possano essere adottate a livello nazionale e condivise con altri Paesi europei.

L’iniziativa è vista come un modello per l’intero Paese. Il Ministero dell’Innovazione Digitale ha espresso interesse per replicare l’approccio in altre regioni. Emilia-Romagna, con questa mossa, si conferma all’avanguardia nel coniugare tecnologia e valori civili.