Cultura e Idee

A Napoli il primo festival del pensiero critico e filosofico

Il centro storico ospita conferenze pubbliche e laboratori aperti per stimolare il dialogo e la riflessione nelle nuove generazioni.

Pubblicato il: 17 July 2025

A cura di Giulia Ferraro

A Napoli il primo festival del pensiero critico e filosofico

Nel cuore di Napoli ha preso vita un evento culturale inedito: il primo festival italiano interamente dedicato al pensiero critico e alla filosofia pubblica. Intitolato “Pensare Insieme”, il festival si è svolto per tre giorni tra le piazze e le corti del centro storico, attirando centinaia di partecipanti da tutta Italia.

Organizzato da un collettivo di docenti universitari, filosofi indipendenti e associazioni culturali locali, l’evento ha avuto l’obiettivo di riportare la riflessione razionale e il dialogo filosofico negli spazi pubblici, accessibili a tutte le fasce d’età e provenienza sociale.

Le attività hanno spaziato da lezioni all’aperto su temi come libertà, giustizia e identità, fino a laboratori per bambini sul pensiero logico e giochi filosofici. Ogni evento era gratuito e non richiedeva prerequisiti di studio, per rendere la filosofia una pratica quotidiana e condivisa.

Tra i relatori figuravano nomi noti come Maurizio Ferraris e Laura Boella, ma anche giovani ricercatori e studenti delle scuole superiori. “La filosofia è un diritto civile, non un lusso accademico,” ha dichiarato uno degli organizzatori durante l’apertura in Piazza del Gesù.

Particolarmente apprezzato è stato il ‘Caffè Critico’, uno spazio itinerante dove i cittadini potevano fermarsi a discutere temi d’attualità con filosofi e attivisti. Il format ha coinvolto numerosi passanti, trasformando angoli urbani in piccoli agorà del pensiero.

Un altro momento significativo è stata la ‘Passeggiata Socratica’, un percorso guidato tra i vicoli di Spaccanapoli durante il quale i partecipanti, divisi in coppie, esploravano domande esistenziali camminando lentamente. Un’esperienza immersiva che ha coniugato filosofia, urbanistica e introspezione.

Il festival è stato sostenuto dal Comune di Napoli e da alcune fondazioni private, che hanno riconosciuto il valore sociale dell’iniziativa. “In un’epoca di polarizzazione e superficialità, eventi come questo offrono un’alternativa basata sull’ascolto e sulla complessità,” ha affermato l’assessore alla Cultura.

Molti giovani hanno partecipato agli incontri serali, dove filosofia e musica si fondevano in performance sperimentali. Una delle serate più seguite ha visto una jam session filosofica tra parole e suoni nella corte del Convento di Santa Chiara.

Visto il successo, gli organizzatori stanno già pianificando una seconda edizione e valutano la possibilità di esportare il format in altre città italiane. Napoli si conferma così non solo culla della cultura, ma anche laboratorio vivente di pensiero collettivo.