Tecnologia e Innovazione

Torino lancia il primo bus pubblico a guida autonoma

Il nuovo progetto pilota mira a rivoluzionare il trasporto urbano in Piemonte, riducendo le emissioni e migliorando la sicurezza stradale.

Pubblicato il: 09 July 2025

A cura di Chiara Bellini

Torino lancia il primo bus pubblico a guida autonoma

A Torino è partito il primo esperimento di trasporto pubblico con autobus a guida autonoma, un progetto ambizioso che potrebbe segnare una svolta nella mobilità urbana italiana. Il mezzo, completamente elettrico e dotato di sensori LIDAR e GPS di ultima generazione, circola su un percorso sperimentale nel quartiere Mirafiori.

Il bus, sviluppato in collaborazione tra l’azienda francese Navya e l’Università di Torino, può trasportare fino a 15 passeggeri e si muove a una velocità massima di 25 km/h. Il percorso attuale collega una stazione della metropolitana con un polo sanitario, garantendo un servizio efficiente e accessibile.

“Questo progetto rappresenta un passo importante verso una mobilità più sostenibile e intelligente,” ha dichiarato l’assessora ai Trasporti del Comune di Torino, Giulia Coppo. “L’obiettivo è integrare progressivamente veicoli autonomi in aree urbane sensibili, come ospedali e campus universitari.”

Durante le prime settimane di test, un operatore sarà comunque presente a bordo per garantire la sicurezza e intervenire in caso di necessità. I passeggeri, invitati a partecipare al progetto pilota, hanno espresso entusiasmo e curiosità verso questa nuova modalità di trasporto.

Il progetto è finanziato dal programma europeo Horizon 2020, che sostiene lo sviluppo di soluzioni intelligenti per le città del futuro. Torino è stata selezionata come città pilota grazie alla sua esperienza in ambito automotive e alla presenza di una rete di ricerca e innovazione solida.

Oltre alla riduzione delle emissioni, il bus autonomo punta a migliorare l’accessibilità per le persone con mobilità ridotta e a ottimizzare i tempi di percorrenza in zone a traffico limitato. I dati raccolti serviranno per eventuali ampliamenti del servizio su scala metropolitana.

Se i test avranno esito positivo, entro il 2026 si prevede l’introduzione di linee autonome su tratte brevi anche in altre città italiane, a partire da Bologna e Milano. Il futuro della mobilità urbana in Italia potrebbe iniziare proprio da qui, con un piccolo bus senza conducente ma con grandi ambizioni.